5 giugno 2015, XC anniversario della morte della Regina Maria Sofia

Maria Sofia Amalia era nata il 4 ottobre del 1841 nel Castello di Passenhofen in Baviera dai Duchi Massimiliano Wittelsbach e Ludovica, figlia del re di Baviera, Luigi I.

Terza delle cinque figlie dei duchi di Baviera, Maria Sofia somigliava molto alla sorella Elisabetta, la famosa Sissi, Imperatrice d’Austria. Era “alta, slanciata, dotata di bellissimi occhi di color azzurro-cupo e di una magnifica capigliatura castana; Maria Sofia aveva un portamento nobile ed insieme maniere molto graziose”

Aveva appena diciott’anni quando giunse a Bari il 1 febbraio 1859 per conoscere il giovane Duca di Calabria, Francesco, suo marito, erede di un Regno, il più esteso, ricco, il più bello di tutta la penisola italica.

“V’ ‘o ggiuro nnanz’ ‘e sante! Nn’ èramo nnammurate tuttuquante!” così Ferdinando Russo fa dire al suo “surdato ‘e Gaeta” ed effettivamente Maria Sofia, col suo fascino e la giovanile bellezza si attirò subito le simpatie di quanti la conobbero. Primo fra tutti fu il Re a rimanere favorevolmente impressionato dalla figura della nuora, poi i giovani cognati, la popolazione accorsa festante ad accoglierla, i soldati che, durante l’assedio di Gaeta, da lei ricevevano nuova energia per resistere ai colpi del nemico, e poi Gabriele D’AnnunzioMarcel ProustLeonardo Sciascia che ne conservava una immagine nel suo studio, fino a Giovanni Ansaldo, allora giornalista del Corriere della Sera, che la intervistò poco prima della fine della sua esistenza terrena.

La vita non fu tenera con Maria Sofia: la morte del suocero poco tempo dopo il suo arrivo nel Regno, la guerra, l’assedio, l’esilio, l’infame oltraggio da parte dei servizi segreti italiani, la morte della figlia, tanto desiderata, ad appena tre mesi dalla nascita, il nipote Rodolfo, primogenito della sorella, suicida a Mayerling.

Lei seppe resistere a tutto questo e fino alla fine lottò per cambiare le cose, la sorella Elisabetta muore, accoltellata ed infine a questa illustre famiglia che aveva governato mezza Europa per cinquecento anni, tocca l’attentato di Sarajevo in cui muoiono l’arciduca Francesco Ferdinando, nipote di Francesco Giuseppe, cognato di Maria Sofia, e la moglie.

Morì ad 84 anni nella sua Monaco il 19 gennaio del 1925.

Il brano che segue risponde alla domanda di quale giudizio si facevano le donne contemporanee su Maria Sofia. “Da ogni parte d’Europa le giungevano testimonianze della stima e dell’ammirazione suscitata con la sua coraggiosa condotta, specialmente da parte di numerose donne che vedevano in lei l’esaltazione di un modello femminile che rompeva con gli schemi tradizionali”. Maria Sofia aveva ricevuto a testimonianza e pegno di questa simpatia numerosi doni sottoscritti non solo dalle nobili dame dell’aristocrazia europea. Se non manca la statuina d’argento raffigurante Giovanna d’Arco inviatale dalle dame della Franca Contea, la richiesta delle nobildonne austriache all’imperatore perché concedesse alla regina l’Ordine Militare di Maria Teresa, rigorosamente riservato ai combattenti distintisi per valore e tanti altri doni e onorificenze, non stupisce che anche un gruppo di operaie parigine le avessero inviato un messaggio di solidarietà sottoscritto in milleottocento.